venerdì 25 settembre 2009

La nostra guida per "l'altra via".

Il laboratorio Cantieri Solidali ritiene sia necessario approfondire non solo la conoscenza del territorio in cui opera, quindi Le Piagge a Firenze ma anche avere ben chiari i meccanismi che guidano l'economia, la politica, la società in una parola il mondo in cui viviamo.
A questo proposito è nostra intenzione "studiare" questo mondo e i modi in cui è possibile cercare di cambiarlo partendo dal basso.
In questo inizio di studio abbiamo pensato di utilizzare come mappa di navigazione il nuovo libro di Francuccio Gesualdi "L'altra via", amico di lunga data della nostra esperienza, che abbiamo incontrato qualche giorno fa al Centro Sociale Il Pozzo di Firenze, vale a dire casa nostra.
Parlare con Gesualdi ha rafforzato la nostra idea di seguire il suo piccolo e prezioso libro per addentrarci nei meccanismi che regolano l'economia di questo mondo malato e per capire da che parte iniziare per guarirlo.
L’argomento centrale del libro è di estrema attualità: analizzando la crisi attuale generata da mutamenti irreversibili provocati da un modello costantemente orientato allo sviluppo, l’autore denuncia con forza la necessità di proporre un sistema alternativo in cui crescita non sia più la parola d’ordine che regola l’economia, la società, lo sviluppo energetico, addirittura la disciplina dei diritti sociali e umani.
Interessante la distinzione che Gesualdi propone fra servizi pubblici e servizi privati; certamente possono esistere entrambi, ma la discriminante fondamentale di cui servirsi per valutare importanza e priorità degli uni e degli altri è quella dei bisogni. I bisogni appartengono indiscutibilmente alla sfera pubblica, soprattutto i bisogni fondamentali. i diritti devono appartenere alla comunità organizzata, la quale deve ovviamente adottare metodi e modalità differenti e anzi antitetiche a quelle del mercato. I diritti devono essere prioritariamente garantiti a tutti, dopodiché si può prendere in considerazione l’accesso agli optionals, i beni superflui.
Gesualdi tiene a ribadire che il mercato esiste e di per sé non costituisce un male, non un è demonio che va scacciato. È semplicemente un’area di scambio, che deve essere limitata, regolata e soprattutto non deve consentire che la merce di scambio siano i bisogni fondamentali e i diritti.
Il problema fondamentale di oggi è che non c’è un progetto, la cui realizzazione dovrebbe essere invece il punto di partenza per cambiare il modello socio-economico attuale. A questo punto non abbiamo più scelta: le idee dobbiamo cominciare a tirarle fuori noi – la comunità organizzata, i movimenti, le realtà sociali, culturali e associative –; dobbiamo cominciare a giocare un ruolo politico, alto, determinante.
Un'altra economia, secondo Gesualdi, è possibile: è l'economia del benvivere, punto di incontro tra sobrietà e solidarietà. Una strategia buona anche per tirarsi fuori dalla crisi.
LA nostra guida di "studio" può essere anche un utile aiuto a tutti coloro che vogliono vederci chiaro.
Buona lettura da Cantieri Solidali.

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